Leggendo capitan Harlock non scoprirete solo una bella storia ma scenderete dentro voi stessi, come nella tana del Bianconiglio, giù nei meandri più profondi del Leijiverse.
Akira Matsumoto, classe 1938, in arte Reiji Matsumoto è nell’Olimpo dei grandi mangaka e vi resterà fino alla notte dei tempi. Le sue storie non finiscono mai di stupire, si amano incondizionatamente e raccontano più di quanto possiamo immaginare.

Oggi vi presento una linea di basso di quelle col botto…Ares Tavolazzi è uno dei più grandi musicisti che la musica italiana abbia mai avuto. Uno dei pochi a suonare con grande stile, gusto e consapevolezza tecnica sia il basso elettrico che il contrabbasso. La composizione è affidata a Vince Tempera che fa suonare la sua solita band con l’ennesimo pseudonimo: “La Banda dei Bucanieri”.
Il Manga in Giappone
Dalla prima serializzazione su Play Comic di Akita Shoten (dal 1974 al 1979), fu pubblicato in varie edizioni tra le quali ricordo brevemente:
- 1974. Edizione tankōbon in 5 volumi di Akita Shoten.
- 1994. Edizione bunkōban in 3 volumi pubblicati da Akita Shoten. Edizione molto bella con alcune stupende pagine a colori.
- 2016. Nuova edizione completa in 3 volumi pubblicata da Shōgakukan.
Su “Capitan Harlock” esistono una serie infinita di opere come versioni comicalize, monografie, art-book ed è impensabile esaurire qui l’argomento.
La storia di “Capitan Harlock” è forse piuttosto nota, soprattutto a noi ragazzi un po’ cresciuti: comincia con l’apparizione di un enorme corpo nero che si schianta sulla Terra e lascia tutti nel dubbio poiché non se ne comprende l’origine. Attorno a questo corpo nero si sviluppa tutta la storia, una lunga ricerca che Capitan Harlock compie sulla sua astronave, l’Arcadia. Già dopo poche pagine si comprende come Harlock, guerriero libero dello spazio, è osteggiato e incompreso sia da quelle Mazoniane che si rivelano essere le sue aliene nemiche, sia dal proprio popolo di terrestri, impigrito da una politica corrotta e poco attenta ai bisogni reali dei cittadini. Si comprende immediatamente un disprezzo di fondo per la razza umana, informe e senza valore ma appare anche la disperazione di chi ancora ama la propria esistenza ed è disposto a lottare per questa. Traspare anche l’idea, forse condivisibile, che sia necessario un totale sterminio della razza umana affinché possa essere preparato il terreno per una nuova rinascita. Nulla di diverso, se ci pensate, da quanto sta accadendo nella società attuale, ormai da secoli. Fa riflettere il fatto oggettivo che l’uomo sia il principale annientatore di sé stesso, unica specie sulla Terra che tende ad autodistruggere la propria identità naturale.
Nelle tavole, i disegni dei personaggi sono veramente essenziali ma è strabiliante come con pochi segni Matsumoto riesca a donare espressività. Alcune scene sono davvero commoventi. La rappresentazione dell’elemento tecnologico è invece più ricco di dettagli: le astronavi e i loro interni sono estremamente curati così come lo sono alcune ambientazioni extra-spaziali, sebbene esigue.
Per quanto riguarda i personaggi, essi non sono molti ma è importante notare come ognuno ha un significato e una funzione che perfettamente si incastra con tutto il contesto.
La vita sull’Arcadia, la potentissima astronave di Harlock, è pura anarchia ma non in senso politico: ognuno è libero di fare ciò che vuole ma tutti sono accomunati da uno spirito di collaborazione che sembra casuale ma che in realtà è dettato da un sentimento superiore, forse definibile semplicemente come Amore. L’Arcadia rappresenta dunque l’esatta opposizione al governo degli uomini. Importanza primaria viene data al valore delle singole persone e se da un lato può essere scambiato per egoismo è invece il motore fondamentale per una corretta vita comunitaria. Perché si, gli interessi sono del singolo ma gli ideali profondi appartengono a tutti e da tutti vengono difesi.
Il racconto è insomma pregno di concetti filosofici ma estremamente reali, vivi, appartenenti a tutti noi. Si parla di relativismo delle opinioni e dei giudizi, della futilità dei vizi e del materialismo, della ricerca della verità e del significato dell’esistenza.
Nonostante tutto, le vicende del Pirata Spaziale, nel manga non hanno una fine, al contrario dell’anime. Il finale è aperto ma inquietante, lascia incertezza ma anche una profonda speranza.
Poche opere meritano di essere lette con l’attenzione di Capitan Harlock e io vi consiglio di farlo più volte perché ad ogni lettura si comprende qualcosa in più di noi stessi. Il solo ricordo di quelle pagine mi fa avere un groppo nostalgico in gola e mi fa venir voglia anche solo di sfogliare l’opera. Mi chiedo ancora perché non si insegni a scuola!
Il manga in Italia
Ecco alcune delle edizioni disponibili in Italia:
- 1993. Pubblicato dalla Granata Press su Z Star in ben 15 volumetti, usciti tra il 27 febbraio 1993 e il 30 maggio 1994. È in assoluto la prima edizione italiana.

- 2001. Pubblicazione condensata in 5 volumi come nell’originale ad opera di Panini Comics.
- 2009. La D/Visual pubblica una nuova edizione in 4 volumi.
- 2013. La Goen cura una nuova edizione in 5 volumi dal formato A5 con sovracoperta, denominata “Capitan Harlock Deluxe Edition” e pubblicata tra il 9 novembre 2013 e il 19 aprile 2014.
- 2023. La Goen pubblica l’opera completa in un unico e pesante volume!

L’anime in Giappone
Capitan Harlock va in onda in Giappone dal 14 marzo 1978 al 13 febbraio 1979 per un totale di 42 episodi. La serie fu prodotta dalla storica Toei Animation con la regia di Rintarō.
La narrazione riflette quanto scritto nel manga ma ci sono dei punti dove se ne perde il contatto. Quello che deve essere chiaro è che i concetti più profondi e importanti sono tutti ben evidenziati anche nella serie animata.
Riporto alcune edizioni che nel tempo sono state pubblicate:
- La prima serie fu pubblicata per la prima volta in VHS in 8 volumi. I primi due risalgono al 1985 mentre i successivi sono apparsi più tardi, nel 1996 pubblicati mensilmente a partire dal mese di aprile. Le videocassette raccolgono una selezione di episodi. La prima pubblicazione della serie in DVD (preceduta da due box Laser Disc da 6 e 5 dischi rispettivamente), risale al 2004 ed è seguita da una nuova pubblicazione in 4 uscite nel 2011.
- Tra l’82 e l’83 viene trasmessa in TV la serie “Waga seishun no Arcadia – Mugen kidō SSX”, una serie di 22 episodi a cura di Leiji Matsumoto che narra le vicende di un’epoca anteriore rispetto alla prima serie.
- Il 7 settembre 2013 viene rilasciato il lungometraggio realizzato in computer grafica dal titolo “Kyaputen Hārokku: Space Pirate Captain Harlock” (Space Pirate Captain Harlock). Il film, diretto dal regista Shinji Aramaki, sebbene abbia un titolo inequivocabile, è una libera interpretazione dell’opera originale di Matsumoto e si discosta non poco dalle prime tematiche.
Il cartone animato in Italia
La serie andò in onda dal 9 aprile 1979 al 27 novembre 1979. Furono programmati tutti e 42 gli episodi ma l’episodio 15 non venne trasmesso sebbene fu forse recuperato in altri momenti del palinsesto.
Attualmente, tra mercato dell’usato e pubblicazioni più recenti, c’è la possibilità di recuperare le opere su Harlock in vari modi, facendo riferimento a queste ed altre non citate uscite editoriali:
- 2001. La Yamato fa uscire una serie di 6 VHS comprendenti tutte i 22 episodi della serie “Capitan Harlock SSX”.
- 2003. Yamato Video pubblica la seconda serie “Capitan Harlock SSX – Rotta verso l’infinito” in un box di 4 DVD.
- 2003. Sempre nello stesso anno viene pubblicato da Yamato il DVD contenente il film Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza.
- 2008. De Agostini pubblica un’opera piuttosto estesa relativa agli anime di Matsumoto, in ben 43 DVD che comprendono anche tutto ciò che riguarda “Capitan Harlock”.
- 2014. Yamato Video pubblica il film “Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza” in DVD e Bluray Disc.
- 2014. Pubblicazione in DVD e Bluray relativa al film in computer grafica “Capitan Harlock” di Luckyred.
- 2016. Dal 30 aprile al 24 settembre dello stesso anno appare l’edizione integrale di DVD dedicati a “Capitan Harlock”. La pubblicazione esce con “La Gazzetta dello Sport” per RCS Mediagroup e vede i primi 11 DVD contenere la prima serie del cartone animato. Il volume 12 contiene il lungometraggio “Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza”. I volumi dal 13 al 18 presentano la seconda serie, “Capitan Harlock SSX – Rotta verso l’infinito”. I restanti volumi, fino al 22, non riguardano “Capitan Harlock” ma l’anime western “Gun Frontier” creato sempre da Leiji Matsumoto sulla base di un precedente ed omonimo manga.
- 2019. Il 26 aprile esce un’edizione Yamato Video della serie classica raccolta in 7 DVD.
- 2024. È del 6 marzo la recente pubblicazione di tutti i 42 episodi della serie originale, stavolta ad opera di Dynit.
Le pubblicazioni non si esauriscono in questo elenco ma è davvero gravoso elencarle tutte!
Le sigle originali
Captain Harlock – Musica di Masaaki Hirao, arrangiamento di Seiji Yokoyama, testo di Kougo Hotomi. Brano interpretato da Ichiro Mizuki accompagnato dalla Columbia Orchestra. Il brano è malinconico e la voce iconica di Ichiro Mizuki sottolinea tutta la sua gravità. Basso elettrico e batteria costituiscono l’interessante e solida parte ritmica.
Warera no Tabidachi – Autori e interpreti come per il brano precedente. Un brano meno altisonante e ancor più triste e nostalgico.
Le sigle di questo anime famosissimo sono soltanto due ma vennero scritti molti altri brani usati come canzoni interne. Mi fa piacere ricordare: Waga Tomo Waga Inochi, un brano veramente straziante che accompagna l’ultimo episodio. Molto bella la linea di basso, andatevela a sentire; Ginga komoriuta, una ninna-nanna funzionale all’episodio 34. Alcuni passaggi sono eseguiti dall’armonica ma il brano in sé è semplice e sostenuto dagli archi; Sasurai no Funaita (con il testo di Leiji Matsumoto); Mukashi Mukashi; Mayu no Theme, bel brano per orchestra e ocarina; Oretacha uchū no Kaizoku Sa e Joū Rafflesia.
La sigla italiana
Capitan Harlock
Data di pubblicazione: aprile 1979
Etichetta: Cetra
Numero di catalogo: SP 1701
Formato: vinile 7”, 45 giri – Lato A
Musica: Vince Tempera
Arrangiamento: Vince Tempera
Testo: Luigi Albertelli
Interpreti: La Banda dei Bucanieri, Coro di Paola Orlandi
Musicisti: Ellade Bandini, Ares Tavolazzi, Vince Tempera, Fabio Concato, Massimo Luca; cori di Paola Orlandi, Silvia Annichiarico, Mario Balducci, Marina Balestrieri, Lella Esposito, Maurizio Fabrizio, Marco Ferradini, Moreno Ferrara, Eloisa Francia, Lalla Francia, Silvio Pozzoli, Donato Renzetti.

Dopo l’esperienza di UFO Robot, il duo Albertelli-Tempera si cimentò con Capitan Harlock e, a ben vedere, qualche somiglianza “concettuale” si può trovare già nel ripetitivo incipit. Fu mantenuta la volontà di creare delle sonorità più adulte, lontane dagli stereotipi delle classiche canzoni per bambini. I cori furono affidati alla direzione di Paola Orlandi e al suo celebre coro 4 + 4 mentre a supporto dei musicisti c’era tutta la big band della Rai già utilizzata per Ufo Robot.
È ormai noto che la sigla subì la censura della RAI, furono censurate. La frase “Il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà, vola all’arrembaggio però un cuore grande ha” fu sostituita con la ripetizione della frase già usata “Nel suo occhio c’è l’azzurro, nel suo braccio acciaio c’è, nero è il suo mantello, mentre il cuore bianco è”. Venne contestata per sciocche ed insulse motivazioni politiche ma sul 45 giri uscito nei negozi fu inaspettatamente mantenuto il testo originario!
Analisi del brano e della linea di basso

Il brano è in tonalità di Do maggiore, spesso dichiaratamente utilizzata da Vince Tempera per motivi di universale contabilità. Sebbene il metronomo non indichi un tempo assai rapido (118 la semiminima), vedrete che star dietro alla linea di basso di Tavolazzi non è affatto semplice. il Brano è in 4/4, è lungo 84 misure ed è frammentarie nella seguente struttura: Intro (4) – A1 (8) – A2 (4) – A3 (4) – V1 (2) – B1 (8) – C1 (6) – A4 (8) – V2 (2) – B2 (8) – C2 (5) – A5 (4) – A6 (4) – V3 (2) – B3 (8) – A7 (8)
L’intro è un momento cruciale perché presenta il personaggio principale e perché è un vero e proprio lancio che apre all’ascolto del brano. Le voci, durante tutto il brano si muovono principalmente all’unisono ma sono splendidamente equilibrate. La batteria è lineare con le uniche eccezioni di brevi fill presenti ai cambi di sezione.
Sebbene l’arrangiamento orchestrale non sia massiccio, Tempera lo rende interessante ad esempio nell’uso dei fiati e dei timpani.
Il basso elettrico fretless di Ares Tavolazzi è semplicemente superbo. Padrone incontrastato dell’armonia e dell’andamento ritmico, si muove in continuazione e non è quasi mai uguale a sé stesso. Ho cercato di riportare le variazioni più importanti nella trascrizione allegata, cercando anche però di semplificare la leggibilità della linea. Un perfetto esempio di tecnica e gusto al servizio della musica.
A fronte di una facile armonia, ci sono dei passaggi piuttosto “incasinati” o per lo meno meritevoli di uno studio attento. In particolare ponete attenzione ai seguenti dettagli:
- i glissati alla quinta misura dell’intro
- alla quarta misura. Ho segnato una semibreve perché nella registrazione si sente veramente poco questo passaggio ma è verosimile, benché incerto, che il basso segua la figurazione ritmica dei fiati.
- durante tutto il brano eseguire in maniera continua la figura ritmica croma puntata + semicroma può risultare stancante
- variazione alla battuta 10
- alla battuta 21 occhio al non semplice passaggio discendente con cromatismo sull’accordo di G. Questa figurazione si ripete simile e forse con insidia anche maggiore nelle misure 27 e 31, 47, 51 e 55, 74 e 78.
- Veloce passaggio di sedicesimi sulla misura 28 e 30.
- Il complesso delle misure da 32 a 35 (e da 56 a 59) non è affatto banale e le figurazioni in sedicesimi complicano un po’ le cose. Eseguire il passaggio pulito è impresa ardua e infatti sulla mia registrazione si sente!!!
Spero che questo brano vi faccia sbattere un po’ la testa sullo strumento come ho dovuto fare io per portarlo almeno alla decenza!
Divertitevi e…alla prossima, Community!